Da " Il corrierino delle famiglie "


Viaggio in Italia
Io conosco Margherita come le mie tasche, cosichè, arrivato davanti alla prima rampa della Futa, innestai la terza e, prima ancora che Margherita potesse parlare, le diedi spiegazioni del caso:
_ No, Margherita, il fatto che noi, pur essendo diretti a Napoli, adesso ci troviamo a dover salire invece che scendere, non significa che io abbia sbagliato strada. Perchè il Nord è si in alto e il Sud in basso, ma ciò non significa che andando verso sud non si trovino salite e andando verso il Nord non si trovino discese_
Incastrato nel sedile posteriore della macchinetta, Albertino, dimentico delle cose del mondo, stava guardando con estrema attenzione i suoi giornaletti illustrati. Margherita volse un momento il capo e lo guardò intenerita
_ Che non lo sappia, _ mi sussurrò all'orecchio _ E' un ragazzo ipersensibile e ne proverebbe un'amarissima delusione. Per lui il sud è sempre in discesa. Egli crede ancora ciecamente nella geografia_
Rimase sovrappensiero per un pò, poi sospirò
_Oggi non si può più prestar fede a niente, neppure ai punti cardinali _
A Firenze io feci il pieno di benzina e Albertino il pieno di giornaletti illustrati. Poi ci sedemmo a un tavolino di caffè
_ Quello è il campanile di Giotto _ dissi ad Albertino _ Se lo vuoi guardare è là_
Albertino stava leggendo i suoi giornaletti:
_ C'è l' O ? _
_ No: l' O di Giotto non c'entra col campanile di Giotto. Sono due cose distinte_
_ Allora niente _ rispose tranquillo Albertino continuando a leggere.
Cambiammo tre caffè ma non trovammo nessun cameriere disposto a darci retta. C'era zeppo di stranieri dappertutto, e, soltanto al quarto caffè, un cameriere ci prese in considerazione e ci rivolse un breve discorso in inglese.
_ Due campari soda e un'aranciata _ dissi io. E allora il cameriere ci guardò male e se ne andò seccatissimo, quasi offeso
_ Sono scherzi stupidi_ osservò Margherita _ Potevi rispondergli anche tu in inglese_
E siccome protestai che io l'inglese non lo sapevo, Margherita affermò che lo studio delle lingue estere è la base della vita. E' tutto quello che posso dire di Firenze.
A Roma ci arrivammo verso sera e fu una cosa improvvisa, perchè Roma è una città che sorge inaspettatamente. A una svolta ce la trovammo lì sotto, tutta intiera.
_ La città eterna _ esclamai io bloccando la macchina
Invitai Albertino a guardare Roma
_ Si vede il Colosseo ? _ s'informò Albertino senza interrompere la lettura dei suoi giornaletti
_ Si intravede appena laggiù in fondo _ risposi
_ Non fa niente _ mi rassicurò Albertino _ lo guardo dopo quando è vicino _
Allora mi rivolsi a Margherita
_ Ecco Roma _ esclamai con voce vibrante _ Guardala !_
Margherita sospirò dolorosamente
_ Non hai nessuna delicatezza, Giovannino: come si fa a pretendere che una povera donna con le ossa spezzate da dodici ore di macchina possa guardare una città così grande?_
Mi inquietai seriamente
_ Ma se quella è Roma, io non posso mostrarti che Roma !_
_ E allora un uomo deve avere il buon gusto di sorvolare. Meglio mancar d'attenzione verso Roma che verso la madre dei tuoi figli. Tu hai sposato me non Roma_
Sorvolai e mi buttai a tutta birra verso la città.
La mattina seguente, fatto il pieno di benzina per la macchina e di giornaletti per Albertino, andammo a visitare San Pietro. Mettemmo giù la macchina poco prima della piazza col celeberrimo colonnato e ci incamminammo e Albertino ci seguì leggendo attentamente le ultime Paperoavventure.
Gli feci presente che, se avesse alzata la testa, avrebbe visto la chiesa più celebre dell'universo.
_ Lo so _ mi rispose tranquillo _ c'è la fotografia sul libro di lettura_
Qui però avevo il colpo segreto di sicurissimo effetto
_ Ma sul libro di lettura non c'è quel segno rotondo li per terra_
Albertino alzò un occhio e , data un'occhiata al circoletto che gli mostravo sul selciato della piazza, vicino all'obelisco, francamente riconobbe che sul libro di lettura quello non c'era
_ A quel posto lì, nella fotografia del mio libro, c'è una carrozza_
Gli mostrai il colonnato di sinistra, gli feci notare i quattro ordini di colonne, poi lo trascinai sul circoletto famoso
_ Guarda un pò adesso? Quante file di colonne vedi ?_
Dovette riconoscere di vedere un'unica fila di colonne. Anche Margherita guardò ed esclamò che era un fatto meraviglioso.
Albertino non si entusiasmò: partì di corsa e, arrivato al colonnato, contò le colonne e poi tornò.
_ Sono sempre quattro _ spiegò riprendendo a leggere Paperino _ Quell'affare rotondo lì è un trucco. Per questo non lo hanno messo nella fotografia del libro di lettura.
_ Da quando c'è alla Pubblica Istruzione il nuovo ministro _ osservò Margherita _ bisogna riconoscere che i programmi di insegnamento son molto più seri _
Girammo fino a mezzogiorno e allora Margherita manifestò il desiderio di far colazione in una tipica osteria romana. Ne passammo in rassegna una ventina e soltanto verso le due del pomeriggio potemmo trovare quella che piaceva a Margherita.
Era, secondo Margherita, un capolavoro di color locale. Peccato che sulla targa ci fosse scritto " Trattoria bolognese "
Il menù fu fisssato, dopo lungo studio, da Margherita, e così il trattore ci portò tre zuppe alla pavese, tre cotolette alla milanese e un fiaschetto di Bardolino.
In compenso il trattore era toscano e il cameriere genovese.
_ Si potrebbe spedire qualche bella cartolina agli amici _ propose arrivati al caffè Margherita
_ Certo _ dissi io _ qualche bella veduta di Venezia con su scritto "Ricordo di Torino "
Margherita non mi diede neppure retta: l'aria di Roma ormai l'aveva ammaliata. Sospirò e disse con voce lontana:
_ Vorrei vedere Roma tutta ai miei piedi, placidamente sonnecchiare sotto il sole di primavera. E' lontano il Giardino di Boboli, Giovannino ? _
_ Bisognerebbe tornare fino a Firenze _ le spiegai con estrema dolcezza
Un'ombra di tristezza passò sul suo viso
_ Ci sarei andata tanto volentieri ... Ma a Roma le distanze sono troppo grandi ... Roma è immensa ed eterna come l'Ocenao al quale confluiscono tutti i fiumi ... Mi piacerebbe camminare sull'acqua, sentire il profumo degli abissi ... _
Poi, sempre con voce lontana, parlò di Anita Garibaldi, della Tosa e di Pio IX.

1 commento:

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