2 agosto 1980



Il 19 avrei compiuto 3 anni. Ero piccola nel 1980 e non posso dire di ricordarmi realmente cosa fosse accaduto in quella tragica giornata. Ho solo un'immagine impressa nella mente


I miei aveva una vecchia TV in bianco e nero senza telecomando e quella sera hanno seguito il tg anche se io ero presente a tavola e le immagini non erano certo adatte ad una bambina. Ricordo la grossa preoccupazione per una parente che studiava a Bologna, e che siamo riusciti a rintracciare solo il mattino seguente.


Ricordo tanti commenti, la preoccupazione di mio nonno, che aveva vissuto la guerra, le lacrime di mia nonna che ricordava gli orrori di chi il conflitto interno l'aveva vissuto a casa con dei bimbi piccoli da proteggere.


Sono sincera, non avevo la minima idea della gravità del fatto, solo l'immagine della stazione distrutta ...



Poi ho cominciato a vivere Bologna, l'ho frequentata per divertimento, per lavoro e anche da turista, e da dove vivo io, il mezzo più comodo per raggiungerla è il treno.


La prima volta che sono arrivata in stazione a Bologna avevo 17 anni e come un flash mi è riapparsa quell'immagine di 14 anni prima; ricordo di aver avuto un brivido, di aver avuto per un lunghissimo momento ... paura ... Timore che, come allora, da un momento all'altro tutto potesse crollare, la polvere, le urla i corpi straziati ...


Sono passati 30 anni da vile gesto e posso dire di aver frequantato spesso la stazione di Bologna, ma non sono mai riuscita a sostarvi dentro, soprattutto nell'anno 2001. Ero lì per la fiera del Saie, e agli ingressi erano presenti tantissimi controlli, dopo quello che era accaduto a settembre non si lasciava nulla al caso. La domenica verso le 17 sono scesa dal taxi in piazzale 2 agosto 1980, proprio davanti alla stazione di Bologna. Sono entrata, ho acquistato il biglietto per il rientro e mi sono voltata. La sala era gremita di persone, che arrivavano, che partivano, che sostavano in attesa del proprio treno ... la stessa gente che poteva esser presente quel giorno di inzio esodo ...


Di nuovo quel brivido, quell'ansia, quella paura resa ancor più forte dal forte rischio attentati che respirava ... Sono uscita, mi sono appoggiata ad un pilastro dei portici antistanti ... Nemmeno lì sarei stata in salvo, ma l'interno della stazione mi soffocava ...


E oggi, dopo anni, ripenso alla paura di quel giorno, mi chiedo che colpa avessero le vittime di quella carneficina, cosa c'entrassero con i malefici progetti degli ideatori della strage ... E un quesito continua a ripresentarsi insistente nella testa .... PERCHE' ?







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